Che cos’è la sindrome dell’impostore? 5 consigli per superarla

uomo mascherato con la sindrome dell'impostore
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di Antonio Martone

Ti sei mai trovato nella condizione di non sentirti preparato a svolgere il lavoro che ti è stato assegnato? O magari addirittura di non meritare il posto che occupi? Se vivi nella condizione che prima o poi qualcuno ti smascheri, probabilmente anche tu sei affetto/a dalla sindrome dell’impostore.

È quello stato un cui versa il soggetto che, nonostante ne abbia le capacità, crede di non meritare i risultati ottenuti.

In questo post vorrei spiegarti cos’è la sindrome dell’impostore e in che modo può frenarti nella tua crescita personale e nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Che cos'è la sindrome dell'impostore

Per la prima volta fu descritta verso la fine degli anni ’70 da due psicologhe della Georgia State University, Pauline Clance e Suzanne Imes.

La sindrome dell’impostore si configura come un fenomeno psicologico in base al quale una persona, nonostante abbia raggiunto un traguardo, è convinta di non meritarlo.

Le due psicologhe identificarono questo fenomeno in un gruppo di donne di successo che non si sentivano all’altezza del ruolo che era stato loro affidato.

Ovviamente la sindrome dell’impostore non si riscontra solo nelle donne, ma è molto più diffuso di quanto tu possa immaginare. 

Infatti si riscontra sia in donne che in uomini che spesso hanno una formazione superiore e che ricoprono alti ruoli in svariati settori: dal management alla sanità, dalla finanza all’istruzione.

Chi ne soffre tende ad attribuire i propri successi al caso, alla fortuna, insomma a fattori esterni. Più spesso, invece, considerano gli insuccessi esclusivamente una loro responsabilità.

Un po’ come dire che se un esame va male è perché non si è studiato abbastanza, ma se si passa è perché il prof era di buon umore.

Ma la paura più grande di chi soffre della sindrome dell’impostore è quella che, prima o poi, si venga scoperti. Cioè diventi di dominio pubblico che in realtà non si è affatto bravi e meritevoli. 

donna che è affetta da sindrome dell'impostore

Ti riconosci anche tu nella sindrome dell’impostore?

Allora probabilmente hai avuto successo nello studio o nel lavoro, sei una persona intelligente e realizzata, ma nonostante tutto non credi in te stesso/a e nelle tue capacità.

Ma, come avrò modo di spiegarti più avanti, soffrire di questa condizione non solo non ti permette di godere dei tuoi risultati, ma può allontanarti definitivamente dal raggiungere nuovi obiettivi.

Caratteristiche psicologiche della sindrome dell'impostore

Appartengono alla personalità di coloro che soffrono questa sindrome, caratteristiche quali bassa autostima, ansia, senso di colpa, perfezionismo.

Anche se agli occhi degli altri risulta preparata, capace, intelligente, insomma di successo, colui o colei con la sindrome dell’impostore non gli crederà, slatentizzando una carenza di autostima.

L’ansia è invece legata al timore di essere scoperti e per questo non farà atro che aumentare il proprio autocontrollo, provando a commettere il minor numero possibile di errori.

Quindi lo stress di tenere tutto maniacalmente sotto controllo unito all’ansia, crea un circolo vizioso difficile da superare: non merita il posto che gli hanno dato e per questo proverà a fare tutto alla perfezione, alzando di volta in volta i propri limiti.

E prima o poi si porrà dei limiti irraggiungibili che non faranno altro che aumentare l’ansia di essere smascherato.

Per il senso di colpa il motivo è piuttosto semplice: credere di non meritare quel ruolo o quel tale riconoscimento, induce a pensare di aver “rubato” la scena a qualcun altro/a più meritevole.

Sindrome da impostore: freno a mano per i tuoi obiettivi

Lo dicevo prima, dimostrare di essere all’altezza della situazione spinge il malcapitato con la sindrome dell’impostore al perfezionismo. Su questo punto vorrei soffermarmi un attimo e raccontarti la mia personale esperienza da “impostore”.

Senza entrare troppo nel dettaglio della mia vita privata e della mia storia familiare, anche io ho sofferto, e spesso soffro ancora, della sindrome da impostore.

Quando sono venuto a conoscenza per la prima volta di questo fenomeno, ascoltavo un podcast sulla creazione di contenuti.

L’autore, ad un certo punto, parla di questa sindrome perché spesso si rimanda la pubblicazione di un post, un articolo, una puntata di un podcast ecc., proprio perché non ci si sente all’altezza.

Eccomi, sono proprio io! ricordo di aver urlato nella mia mente.

Devi sapere che prima di pubblicare il mio primo video su YouTube (parliamo di quasi dieci anni fa), prima di scrivere un articolo, aprire un profilo e postare su Instagram, ho aspettato che tutto fosse perfetto.

Ho passato intere giornate a provare questa o quell’inquadratura, a scegliere il font giusto, a scrivere e riscrivere testi per il podcast. Insomma cercavo una perfezione che, manco a dirlo, non esiste.

Non facevo altro che procrastinare.

La realtà è che rimandavo solo perché non mi sentivo all’altezza di dispensare consigli sulla salute fisica, a prescindere dal canale utilizzato.

Eppure con tre titoli universitari (due lauree e un master), percorsi professionalizzanti in specifiche aree di riequilibrio posturale, innumerevoli corsi di formazione e 17 anni di esperienza sul campo, non avrei dovuto sentirmi un impostore.

E invece…

ricercatore con la lente di ingrandimento per fare le cose alla perfezione

…dietro la scusa di fare le cose per benino, si celava questa assurda condizione. 

Cercare il pelo nell’uovo, manco fossi Sherlock Holmes, per pubblicare un articolo, era una conditio sine qua non che credevo fosse la norma per dare un’informazione più precisa al mio lettore.

In realtà era solo un modo per rimandare la pubblicazione stessa del post, proprio perché non mi sentivo capace.

Quindi la sindrome dell’impostore non solo non ti fa godere appieno dei risultati che hai ottenuto, ma è come avere il freno a mano tirato per la realizzazione dei tuoi progetti.

Vediamo adesso come possiamo liberarci di questa condizione limitante.

Come liberarsi della sindrome dell'impostore

Quelli che seguono sono consigli che io stesso ho messo in pratica per non sentirmi più un impostore e ti confesso che mi hanno aiutato parecchio.

1. I tuoi traguardi: riconosci il fatto di essere riuscito/a raggiungere un traguardo. Prendi carta e penna e scrivi tutti i tuoi successi e tutto ciò che hai dovuto fare per arrivarci. 

In questo modo ti sarà sicuramente chiaro che hai tutte le capacità e le competenze per fare un buon lavoro.

2. Ben fatto è meglio di ben detto: essere perfetti non ci porta a nessun risultato. Semplicemente fallo! Così come ho deciso che era arrivato il momento di postare il mio primo articolo, anche tu devi iniziare il tuo progetto.

Non farti fregare da questa mania di perfezionismo che, come avrai capito, ti farà perdere solo del tempo prezioso.

3. Avere non è essere: a volte sbagliamo, ma identificarci con l’errore non è una strategia corretta. Spesso ci si etichetta con appellativi che non lasciano spazio di interpretazione alla nostra mente. 

“Ho sbagliato” è diverso dall’affermare “sono sbagliato”. Il dialogo interiore è molto importante e usare le corrette parole fa la differenza.

4. Grazie: prova semplicemente a dire grazie quando ti fanno un complimento.

Non sminuirti e goditi il momento! Se qualcuno ti ringrazia per una tua azione o un risultato ottenuto, rispondi solo grazie.

5. Tieni a bada l’ansia: tenere tutto sotto controllo e pre-occuparsi per il futuro, non ti farà raggiungere i risultati che meriti.

Potresti iniziare a meditare per imparare a restare centrato nel presente, nel qui e ora.

Se credi che questi consigli non ti bastino, potresti anche optare per una consulenza con un professionista del settore, specie se ti senti particolarmente “incastrato” in questo fenomeno.

Considerazioni finali

Affrontare questo argomento è stato per me, ancora una volta, una liberazione. Da un lato ho rimarcato quanto fosse importante liberarmi della maschera di impostore e dall’altro ho fatto di nuovo i conti con il perfezionismo.

Non identificarti con ciò che fai, la cosa importante è ciò che sei.

Se, come me, commetterai degli errori, impara da essi e non farti fermare. Prosegui per la tua strada!

La sindrome dell’impostore miete vittime ogni giorno e si stima che nel mondo ne soffre oltre il 70% della popolazione. Se sei tra di noi, non temere e prova a mettere in pratica i consigli che ti ho dato.

 

E tu per quale motivo ti sei sentito/a un impostore? Scrivilo nei commenti e vedrai che solo ammettendolo ti sentirai meglio. La consapevolezza è sempre il primo passo per migliorarsi.

Ti saluto e, come sempre, ci leggiamo al prossimo articolo.

Antonio M.

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