Overthinking: come smettere di pensare troppo

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  • Categoria dell'articolo:Slow living
  • Ultima modifica dell'articolo:5 Febbraio 2023
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overthinking, come smettere di pensare troppo
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di Antonio Martone

Pensare è la capacità dell’uomo che ci contraddistingue come esseri umani. Attraverso il pensiero siamo in grado di pianificare, progettare, ricordare, risolvere problemi.

Può, un’attività tanto importante per noi, diventare dannosa? 

La risposta è sì, se si cade nel tranello dell’overthinking, ovvero di pensare troppo.

In questo articolo vedremo le cause più comuni, le conseguenze e i rimedi per risolvere l’ennesimo male di una vita troppo frenetica.

Che cos'è l'overthinking

Nell’immaginario comune chi pensa tanto è ritenuta una persona dallo spiccato intelletto, ma spesso è solo il sintomo di una vita vissuta alla velocità della luce.

Attenzione, non ti sto dicendo che pensare tanto sia sbagliato, ma quando il turbinio di pensieri non ti porta da nessuna parte, c’è da preoccuparsi.

L’abbiamo detto prima: pensare è l’attività per eccellenza che ci contraddistingue come specie superiore, ma la nostra fervida immaginazione ha come scopo la risoluzione di un problema.

L’overthinking si presenta allorquando ci si imbatte in una serie di congetture che, invece di risolverlo il problema, finisce per creare confusione mentale.

È come avere un infinito susseguirsi di pensieri che girano vorticosamente in un loop infinito e senza senso logico.

Viviamo nell’era della cultura digitale, dell’informatica, del progresso tecnologico che, invece di migliorarci la vita, ce la sta pian piano distruggendo.

O meglio, la sta distruggendo a chi, invece di servirsi delle moderne tecnologie, ne è diventato schiavo a tal punto da non avere il tempo di smettere di pensare neanche per un solo attimo.

overthinking, quando pensare troppo è patologico

Siamo stati travolti dalla reperibilità h24, dalla gestione della nostra “vita social”, dall’uso compulsivo di smartphone e tablet, che siamo convinti che l’unico modo per fronteggiare il tutto sia essere multitasking.

Ecco, il multitasking, ovvero come fare più cose in contemporanea e farle male.

All’inizio ti sembra tutto sotto controllo ed è quasi divertente, ma finisci per cadere nella trappola dell’essere perennemente occupato e l’overthinking è solo una delle conseguenze.

I sintomi dell'overthinking

Chi soffre di overthinking prova una sensazione di inadeguatezza, di impotenza e di incapacità di agire e di avanzare.

A questi si associano sintomi quali insonnia, disturbi dell’alimentazione, alti livelli di stress, comportamenti insoliti e autodistruttivi.

All’elenco, nei casi più gravi, si aggiungono ansiadepressione e scarsa autostima.

Quando si pensa troppo senza arrivare a nessuna soluzione, si entra nel circolo vizioso della ruminazione, che si traduce in un offuscamento della lucidità mentale utile a prendere decisioni.

È doverosa una precisazione: non sempre pensare troppo porta all’overthinking

A tutti può capitare di dover fronteggiare situazioni che necessitano di una costante attenzione e, nonostante lo stress accumulato, il pensare troppo è indirizzato verso il problem solving.

In questo caso, risolta la questione, ci si può rilassare e si può tranquillamente abbandonare quel circolo vizioso di cui sopra.

Le cause dell'overthinking

Siamo costantemente bombardati da input esterni che difficilmente riusciamo a focalizzarci su qualcosa di preciso. 

La scarsa attenzione unita all’attivazione costante da parte di tali input, finiscono per stimolare inconsciamente la nostra mente che non può far altro che produrre pensieri.

Il problema è che questi spesso non hanno nessuna logica e finiscono per logorarci provocando i sintoni che ho accennato prima.

In uno studio, Susan Nolen-Hoeksema, ricercatrice dell’università di Yale, ha per prima associato la ruminazione alla depressione. 

Secondo la ricercatrice, la ruminazione è quando si è costantemente preoccupati dalle cause e dalle conseguenze dei propri problemi, senza intraprendere nessuna azione per risolvere la questione.

È per questo motivo che si tende a generare dapprima un disagio che poi può sfociare in ansia e depressione.

A esserne colpiti possono essere indistintamente uomini, donne e, addirittura i bambini, ma c’è una maggiore propensione in coloro che hanno il bisogno di tenere tutto sotto controllo

Si finisce quindi per essere ossessivi e i pensieri iniziano pericolosamente a vorticare, nella speranza di trovare un modo per controllare ogni evento. Ovviamente con scarsi risultati.

Come smettere di pensare troppo?

Sarebbe fantastico se avessimo l’opportunità di smettere di pensare con la stessa facilità con la quale spegniamo una lampadina usando un pulsante, ma così non è, neanche solo per un attimo.

L’attività del pensiero è costante, ma possiamo correre ai ripari e liberarci dell’overthinking

Vediamo insieme alcuni suggerimenti:

1. Slow living

Un primo passo da fare è rallentare e adottare uno stile di vita più slow.

Quando siamo in grado di riappropriarci del nostro tempo e prendiamo consapevolezza del presente, non abbiamo più la necessità di affollare la nostra mente con inutili pensieri.

Vivere slow ci permette di adottare un ritmo più blando e al quale, inevitabilmente, si adatteranno anche i nostri pensieri.

2. Consapevolezza

Praticare la mindfulness e sposare i suoi principi, ti permette di trattare i tuoi pensieri per quello che sono realmente: solo pensieri.

Una verità disarmante, non trovi? 

Niente di quello che affolla la tua mente è reale, molto spesso sono solo supposizioni (che ti proiettano nel futuro) o un continuo rimuginare (che ti ancora al passato).

Imparare a vivere qui e ora è l’unico modo per allontanare quel surplus di pensieri inutili e che ti tengono ostaggio nel vortice dell’overthinking.

3. Meditazione

Ritagliarsi un piccolo spazio quotidiano per meditare può essere un utile esercizio per staccare un attimo la spina e dare modo alla tua mente di tirare un sospiro di sollievo.

Non temere, non c’è bisogno di andare fino in Tibet o di indossare la kesa dei monaci buddisti per imparare a meditare.

Possono bastare anche pochi minuti in cui ti ritiri in un luogo tranquillo, ti siedi comodo e ti concentri sull’attività più importante e vitale per noi: respirare.

Prova a meditare 10 minuti al giorno per sei settimane e, alla fine di questo periodo, valuterai se la meditazione ha qualche valore. Se proprio non è cambiato nulla, potrai dire di averci provato.

4. Evitare il controllo eccessivo

Lo abbiamo detto prima, l’overthinking si manifesta più facilmente in chi pretende di avere tutto sotto controllo. 

Bisogna invece rendersi conto che alcuni elementi della nostra vita non possono essere controllati e per questo è il caso di guardare le cose, le persone e gli eventi in maniera diversa.

Ancora una volta ti voglio ribadire che non è possibile, oltre a non essere sano, vivere costantemente nel futuro per provare a prevedere cosa succederà, con l’ingannevole convinzione di prepararti agli eventi.

Accetta semplicemente di non poter controllare tutto, anzi sii felice di non dover controllare tutto, perché in fin dei conti le incognite e le sfide sono quelle che ci stimolano e ci fanno crescere.

Conclusioni

Nelle pagine di questo blog ho più volte ribadito la capacità che abbiamo tutti di controllare la nostra mente, ma a volte sembra che è la mente a controllarci.

Se, nella stragrande maggioranza dei casi, è utile seguire quel flusso di pensieri per trovare una soluzione ad un problema, è vero che a volte non ci porta da nessuna parte.

È questo il momento di mollare la presa e mettere in atto i consigli che ti ho dato.

Tuttavia, se provi un forte disagio e pensi che non siano sufficienti le dritte di questo post, ti consiglio di parlarne apertamente con un amico/a, un familiare o di consultare uno specialista che ti possa aiutare ad abbandonare il pensiero ossessivo.

E tu, sei mai caduto/a nella trappola dell’overthinking? Fammelo sapere nei commenti.

 

Al prossimo articolo, 

Antonio M.

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